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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum, I, 61
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originale
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[61] Epicurus vero tuus (nam cum illo malo disserere quam tecum) quid dicit, quod non modo philosophia dignum esset, sed mediocri prudentia?
Quaeritur primum in ea quaestione, quae est de natura deorum, sintne dei necne sint. "Difficile est negare." Credo, si in contione quaeratur, sed in huius modi sermone et in consessu [familiari] facillimum. Itaque ego ipse pontifex, qui caerimonias religionesque publicas sanctissime tuendas arbitror, is hoc, quod primum est, esse deos persuaderi mihi non opinione solum, sed etiam ad veritatem plane velim. Multa enim occurrunt, quae conturbent, ut interdum nulli esse videantur.
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traduzione
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61. Ma il tuo Epicuro (con lui preferisco discutere piuttosto che con te) quale affermazione ha fatto che avesse
non dico dignit? filosofica ma almeno un minimo di comune buonsenso?
Nella nostra questione relativa agli d?i il primo interrogativo che si presenta ? quello relativo alla loro esistenza.
? E' difficile negarla ? mi dirai, ed io te ne do atto, a patto per? che questa domanda sia rivolta in una pubblica
assemblea. In una conversazione privata come questa e fra persone come noi non c'? invece nulla di pi? facile. lo stesso
che rivesto la carica di pontefice e ritengo che le cerimonie e le pratiche religiose in uso Presso il popolo vadano
osservate col massimo scrupolo, vorrei tanto potermi convincere di questa prima verit?, che cio? gli d?i esistono, non
soltanto con la fede ma anche con prove razionali. Purtroppo accadono molti fenomeni sconcertanti che sembrano
escluderne l'esistenza.
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